Capperi e cucunci
La pianta del cappero, in genere, cresce spontanea sulla lava delle isole minori siciliane. A Salina però questi delicati ortaggi vengono coltivati. I capperi non sono il frutto della pianta ma i boccioli non ancora dischiusi dei suoi fiori.

Raccolti a mano, conservati sotto sale, prima di essere utilizzati vanno immersi nell’acqua per un po’ di tempo in modo da far perdere loro l’eccesso di sale e recuperare profumo e gusto.

A Salina si coltivano due qualità di capperi, nocellaro e nocella, che non si ammorbidiscono troppo dopo la salatura che va fatta rigorosamente con sale marino.

Ottimi anche i frutti della pianta di cappero, i cosidetti cucunci, che hanno la forma di piccoli cetrioli e sono molto buoni sott’aceto. Alle Eolie sono spesso serviti come antipasto.

I pomodori eoliani
Della famiglia dei pomodori a ciliegia, tipici di molte regioni del sud Italia, i pomodorini delle Eolie hanno una forma caratteristica, che li differenzia dai fratelli dell’isola madre: sono appena allungati, il che ha fatto guadagnare loro il nome di pomodorini a pennula.

Grazie al microclima delle isole, temperato e caldo, con un’escursione termica tra le più basse d’Italia, ventoso e abbastanza umido, i pomodorini acquistano un gusto particolarmente dolce. Raccolti in estate vengono conservati, per essere utilizzati anche d’inverno, appesi in larghe ruote di vimini.

Canestrato
Formaggio tipico di molte aree della Sicilia, il pecorino viene però lavorato diversamente in base alla zona specifica di provenienza. Il canestrato, ricavato dal latte di pecora, prende il suo nome dal canestro in cui viene fatto maturare, che conferisce alla crosta la tipica forma rugosa.

Ce ne sono diverse varietà: freschissimo di chiama tuma, rassodato e salato diventa primusali, mentre quello prodotto alle Eolie è detto cotto dal particolare processo di preparazione.

Quando le forme fresche sono pronte infatti vengono cotte nel siero bollente, per una, due o tre ore a seconda del peso, e poi si procede alla salatura.